Guerrieri, maghi, sacerdoti, divinità, ninfe, sirene e pastori: non manca nulla nel capolavoro di Henry Purcell, presentato nell’ambito di Vicenza In Lirica 2018.
“Quasi-opere”, o “semi-opere” , chiamatele come vi piace: questo era il genere preferito degli spettatori del Queen’s Theater o del Drury Lane di Londra nell’ultimo decennio del Seicento. Un po’ di prosa, un po’ di danza e di pantomima, molta musica trattata con massima libertà e varietà. Un mix che se sapientemente dosato che riempiva bene una serata. Henry Purcell ne scrisse cinque nell’arco di pochi anni: The Prophetess, The Fairy Queen, The Indian Queen, The Tempest, ed il King Arthur, che ci è stato riproposto in forma semiscenica nell’ambito del festival Vicenza In Lirica/Visioni barocche 2018. Senza momenti coreografici, però.
![“King Arthur” di Purcell al Teatro Olimpico di Vicenza “King Arthur” di Purcell al Teatro Olimpico di Vicenza](https://crescereinmusica.it/wp-content/uploads/2019/11/crescere_musica-press-2019-king_arthur-002.jpg)
Spettacolo di prosa e musica
La parte in prosa del libretto di John Dryden è stata ridotta, adattata, portata in scena dal giovanissimo – 18 anni appena – Marco Faccin, che ha recitato i due ruoli di Arthur e Osmond; a fianco aveva due suoi coetanei, Eleonora Monteleone (Emmeline/Grimbald) e Simone Dal Ponte (Oswald/Phildel). Vengono dal Liceo Corradini di Thiene, dove dal 2016 è presente una propria compagnia teatrale, “Il colore del grano”. E mostrano convinzione in ciò che fanno.
La parte in musica vede un’orchestra di giovani nata all’interno del Progetto Crescere in Musica, che proviene dallo stesso istituto. Qui in tempi recenti – grazie all’impegno delle istituzioni territoriali ed a docenti di vaglia – si è formato un nucleo didattico musicale di notevolissimo valore. Proiettato anche all’esterno, organizza laboratori orchestrali e di musica da camera che con i loro master di perfezionamento richiamano studenti da tutta la regione. E molto conta da ultimo anche la collaborazione con il Conservatorio Pedrollo di Vicenza.
Quella che ascoltiamo è la Crescere in Musica Baroque, cioè la compagine dedita particolarmente alla musica antica. E’ guidata dal suo mèntore Sergio Gasparella: un direttore stabile, a dire il vero, non tanto più anziano di loro. Maestro al cembalo e concertatore efficientissimo, procede con dosata eleganza, calibrata souplesse, buona varietà di colori. Insieme ai suoi ragazzi ha costruito un’esecuzione strumentale esemplare, quasi già da veri professionisti.
![crescere_musica-press-2019-king_arthur-003 “King Arthur” di Purcell al Teatro Olimpico di Vicenza](https://crescereinmusica.it/wp-content/uploads/2019/11/crescere_musica-press-2019-king_arthur-003.jpg)
Talenti che promettono molto
Basilari e ben disciplinati pure i due cori ai lati, formati in parte da alcuni allievi della classe di canto rinascimentale e barocco che Gemma Bertagnolli tiene nel Conservatorio vicentino. Tocca a loro dare voce ai tanti ruoli vocali di King Arthur: re e guerrieri, divinità e sacerdotesse, ninfe e pastori, nereidi e sirene, spiriti buoni e malvagi, Sono Irene Brigitte, Naoka Ohbayashi, Claudia Graziadei, Teodora Tommasi, Lucie Anna Oberhollenzer, Michele Fracasso, Flavio Nardon, Alberto Spadarotto e Alberto Peretti. Ognuno vanta già un suo carattere, tutti mostrano una preparazione ed una maturità ragguardevoli.